Miss Italia che piangeCari genitori,
venerdì sera ho assistito anche io alla eliminazione delle 120 miss. E fra queste c’era sicuramente vostra figlia. Una Caporetto della bellezza, certo, ma pur sempre di un concorso si parla. E da regolamento solo una sarà Miss Italia 2013. E’ lecito essere dispiaciuti come madri e padri se la propria pargoletta non è fra le finaliste ma commenti a caldo del tipo

“Vergogna!”
“Guardate che cesso avete fatto passare!”
“Solita Italia dei raccomandati!”
“Mia figlia è più bella!”

spero non siano stati uditi nel backstage e non siano stati oggetto di recriminazioni una volta tornati a casa. Winston Chruchill affermava che “Il successo è l’abilità di passare da un fallimento all’altro senza perdere l’entusiasmo“. Loro sono giovani, il tempo rimarginerà la ferita di questa piccola sconfitta e se le motivazioni che le hanno portate a partecipare a Miss Italia sono talmente forti e sane, state pur certi che prima o poi il treno passa. Vale per tutti in ogni settore. Pensare invece che ci sia sempre un colpevole e una causa, che questo sia sempre da ricercare fuori dai nostri affetti, demonizzare e irridere gli avversari, mettere in discussione chi è preposto a giudicare, lo trovo avvilente e per nulla formativo.
Perché se si partecipa ad un test di ammissione all’università o a qualsiasi altro concorso che abbia a che fare con la cultura si tende (maggiormente) a giustificare l’insuccesso per la propria impreparazione, mentre se si tratta di un concorso di bellezza prestigioso ed importante come Miss Italia no? Tutte le prefinaliste, anzi tutte coloro che hanno partecipato alle varie selezioni regionali sono belle a proprio modo. E vostra figlia è sicuramente più bella delle altre perché “ogni scarrafone è bello a mamma soja”. Ma se la giuria dovesse basarsi solo sulla bellezza, allora a cosa sono serviti cinque giorni di casting, prove, set fotografici ed incontri? Sarebbe bastato guardare i loro composit o book e scegliere da catalogo come si faceva con Postalmarket. Non è così che funziona. Una Miss Italia non è solo una miss. Per un anno intero e non solo, rappresenterà un modello e dovrà misurarsi con professionisti del settore moda e dello spettacolo, sponsor, giornalisti, fotografi, paparazzi e mille provocazioni. E dovrà essere sempre professionale, educata, puntuale, spigliata, grintosa, rispettosa, umile, ecc. Siete convinti di conoscere così bene vostra figlia? Siete sicuri che oltre ad essere bella abbia tutte queste qualità? Siete ancora pronti a dare del cesso alla sua compagna di stanza solo perché è in finale, oppure state lentamente abbandonando la teoria del complottismo?
Lo sapete che fra i giurati ci sono registi di fama internazionale, autori televisivi e talent scout che hanno scoperto e lavorato con i personaggi dello spettacolo più importanti e famosi d’Italia? Nei giorni che hanno preceduto la prefinale ho visto tante ragazze bellissime presentarsi davanti alla giuria e non avere motivazioni, sogni, aspirazioni. Altre erano letteralmente mosce e senza palle (cattiva espressione ma rende l’idea!). Altre ancora boriose, insolenti ed arroganti. Si cari genitori, fra queste miss c’era sicuramente vostra figlia. E non parlatemi di emozione, di groppo in gola o farfalle nello stomaco, perché il giudizio fornito ad ognuna di esse è al netto di questo stato emotivo comprensibile e giustificato.

E’ difficile reagire ad una sconfitta. Soprattutto quando sono le prime della propria vita. Ancor di più quando un padre e una madre anziché confortarti con un abbraccio ed esortarti ad andare avanti, perché queste sono lezioni di vita, reagiscono negativamente instillando il seme dell’odio e del disprezzo. Il lamento è un alibi che giustifica semplicisticamente qualsiasi negatività. Ma non è mai formativo. Il fatto di credere intensamente in un obiettivo è una delle forze più potenti sulla terra, e se per vostra figlia diventare una miss ed entrare nel mondo dello spettacolo sono e restano ambizioni fortissime, state pur certi che solo confortandola sarete dei bravi genitori. Al contrario resterete semplicemente dei “frignoni” incapaci di spiegare che non si è mai sconfitti veramente e che non bisogna mai arrendersi.

Cari genitori, voglio lasciarsi con delle bellissime parole di Charlie Chaplin. Ditele a vostra figlia, accarezzandole il viso o se vi vergognate lasciatele un sms con scritto:

“È veramente bello battersi con persuasione, abbracciare la vita e vivere con passione. Perdere con classe e vincere osando perché il mondo appartiene a chi osa! La vita è troppo bella per essere insignificante”