Elogio della diversità: Viaggio negli ecosistemi italiani
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Roma, Palazzo delle Esposizioni: “Elogio della diversità: Viaggio negli ecosistemi italiani”

La mostra intende mettere in rilievo il valore della biodiversità sia in termini assoluti che in relazione al benessere psicofisico

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Elogio della diversità: Viaggio negli ecosistemi italiani, in programma al Palazzo delle Esposizioni di Roma dal 27 novembre 2024 al 30 marzo 2025, è un progetto espositivo di straordinaria complessità e profondità. Attraverso un intreccio magistrale di arte e scienza, la mostra affronta il tema della biodiversità come patrimonio essenziale da preservare e celebrare, offrendo al pubblico un’esperienza immersiva, educativa e stimolante. Curata da Isabella Saggio e Fabrizio Rufo, con la partecipazione di istituzioni di rilievo nazionale e internazionale, l’esposizione si configura come un viaggio fisico e immaginifico nei molteplici volti della biodiversità italiana, un tesoro unico nel suo genere.

Al centro della narrazione si trova il concetto di One Health, una visione integrata che sottolinea l’interconnessione profonda tra la salute degli esseri umani, degli animali e degli ecosistemi. In un’epoca segnata da una crisi ecologica senza precedenti, aggravata dall’impatto delle attività antropiche, la mostra si propone di sensibilizzare il pubblico sull’urgenza di preservare gli equilibri naturali. È un invito a riflettere non solo sul valore intrinseco della biodiversità, ma anche sul suo legame inscindibile con il benessere psicofisico dell’uomo, un bene comune da proteggere con responsabilità collettiva.

Il percorso espositivo si articola in una serie di ambienti interconnessi che conducono il visitatore attraverso le diversità biologiche, culturali e genetiche del nostro Paese. Ogni sezione rappresenta un microcosmo unico, unendo la precisione scientifica a un’attenzione estetica che amplifica l’impatto emotivo dell’esperienza. Reperti rari, come il grande squalo bianco e l’orso marsicano, provenienti dai principali musei italiani, sono affiancati da opere d’arte contemporanea e installazioni site-specific, che rendono tangibile la bellezza e la fragilità del patrimonio naturale.

L’allestimento, progettato con maestria da Marisa Coppiano Maison, è concepito per coinvolgere lo spettatore in una narrazione multisensoriale. Attraverso la contemplazione di reperti originali, video immersivi e apparati iconografici, il pubblico è invitato a osservare il mondo con occhi nuovi, a immergersi nelle venature di una foglia, a esplorare il Mediterraneo con il volo di un insetto o a contemplare la maestosità di un ecosistema terrestre. Ogni dettaglio contribuisce a costruire un racconto che unisce stupore e conoscenza, creando una connessione empatica tra il visitatore e il mondo naturale.

La sezione dedicata alla biodiversità genetica rappresenta un momento particolarmente significativo del percorso. L’esposizione del celebre “uomo della Maiella” – una donna vissuta nel VI millennio a.C. – offre uno spunto per riflettere sulle radici profonde della nostra specie e sul valore della diversità genetica come motore dell’evoluzione. Questa riflessione si estende alla varietà culturale, linguistica e alimentare dell’Italia, celebrata attraverso modelli di frutti ottocenteschi dipinti a mano e strumenti musicali storici, testimonianze tangibili del dialogo tra natura e creatività umana.

Il tema dell’Antropocene, l’era geologica dominata dall’impatto umano, è affrontato con particolare intensità. Attraverso exhibit digitali interattivi, il pubblico è chiamato a confrontarsi con le responsabilità collettive e individuali legate al degrado ambientale. È un’occasione per comprendere il ruolo dell’uomo non solo come sfruttatore delle risorse naturali, ma come possibile custode e restauratore di un equilibrio perduto.

Non meno importante è la dimensione educativa della mostra. Un ricco programma di eventi collaterali – conferenze, laboratori per scuole e una rassegna cinematografica – arricchisce l’esperienza, offrendo nuovi strumenti per comprendere la crisi della biodiversità. La rassegna Chi ha paura della natura?, introdotta dalla riflessione dello psicoanalista Vittorio Lingiardi, esplora le emozioni provocate dal cambiamento ambientale, trasformando l’ansia in un’occasione per ristabilire un rapporto di simbiosi con il mondo naturale.

La mostra si distingue anche per la capacità di coinvolgere un pubblico ampio e diversificato, proponendosi come un’opportunità per le nuove generazioni di acquisire consapevolezza e diventare protagoniste del cambiamento. I laboratori didattici, progettati in collaborazione con esperti museali, offrono agli studenti un’esperienza formativa che unisce apprendimento e partecipazione attiva, stimolando una riflessione profonda sul futuro del pianeta.

Elogio della diversità: Viaggio negli ecosistemi italiani non è solo un’esposizione: è un invito a guardare oltre il visibile, a scoprire la straordinaria ricchezza del nostro patrimonio naturale e a farsi carico della sua tutela. Con una narrazione che mescola rigore scientifico, emozione e bellezza, la mostra si pone come un faro di speranza in un momento storico che richiede con urgenza nuove forme di responsabilità e rispetto per la vita in tutte le sue manifestazioni. Attraverso la scoperta della biodiversità, il visitatore non solo osserva, ma si riscopre parte integrante di un tutto, chiamato a contribuire attivamente alla salvaguardia di un pianeta che non può prosperare senza la diversità che lo anima.

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Scritto da
Davide Oliviero -

Laureato in discipline umanistiche presso l'Università di Bologna sotto la guida del Professor Umberto Eco, ha avviato la sua carriera nell'archeologia classica, concentrandosi sulla drammaturgia greco-romana. Il suo interesse per il design lo ha spinto a seguire un corso triennale in design d’interni, continuando nel contempo a lavorare nel campo archeologico. Col tempo, ha sviluppato una passione per la scrittura e la musica classica, che lo ha portato a recensire opere liriche per 14 anni in teatri prestigiosi come il Teatro alla Scala, il Covent Garden e l’Opéra di Parigi. Ha inoltre curato contenuti culturali e musicali per diverse pubblicazioni. Negli ultimi anni ha scritto per la rubrica In Arte, trattando di mostre, teatro e arti letterarie a Roma, collaborando con istituzioni come le Scuderie del Quirinale e i Musei Vaticani. Ha recensito spettacoli teatrali, con particolare attenzione al musical e alla prosa, ed è accreditato presso i principali teatri italiani. La sua competenza lo ha reso un ospite frequente in programmi televisivi culturali, oltre a ricoprire il ruolo di giudice permanente per il Premio Letterario Andrea Camilleri. Attraverso i social media, promuove l’arte e la bellezza, fondendo abilmente leggerezza e profondità, rendendo questi temi accessibili a un vasto pubblico.

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