È nelle ore in cui le città solitamente si spengono che Roma ha invece scelto di accendersi di bellezza. Sabato 17 maggio 2025, la Capitale ha celebrato la sua quindicesima Notte dei Musei, un appuntamento che si conferma, anno dopo anno, non solo un successo di pubblico, ma un autentico rito urbano collettivo. Con oltre 78.000 presenze — 2.000 in più rispetto al 2024 e ben 5.000 in più rispetto al 2023 —, la manifestazione ha invaso pacificamente la città, attirando cittadini, famiglie, turisti, e una sorprendente quantità di giovani, affascinati dall’arte, dalla musica e dalla possibilità di vivere i luoghi della cultura in un orario insolito e suggestivo.
Il segreto del successo? Non soltanto il biglietto simbolico di 1 euro, che ha reso accessibile anche a chi ha meno risorse una serata all’insegna dell’arte, ma un insieme di fattori profondi, culturali e sociali. “Il lavoro che stiamo facendo crea sempre più desiderio di partecipazione e di approfondimento dell’offerta culturale della città”, ha dichiarato l’Assessore alla Cultura di Roma Capitale, Massimiliano Smeriglio, sottolineando come la crescita dell’evento non sia soltanto numerica, ma anche qualitativa.
Dai Musei Capitolini ai Mercati di Traiano, dal Museo di Roma a Palazzo Braschi al Museo dell’Ara Pacis, la città si è trasformata in un grande palcoscenico aperto e diffuso. Il solo circuito dei Musei Civici ha fatto registrare circa 50.000 presenze, con picchi di 7.000 visitatori ai Capitolini e a Palazzo Braschi, 5.000 ai Fori Imperiali e 3.000 all’Ara Pacis, dove si è tenuto il momento più emozionante della serata.
Protagonista assoluto è stato infatti Sergio Bernal, étoile del balletto internazionale, che ha donato al pubblico romano una performance magnetica intitolata PAX, concepita da Daniele Cipriani Entertainment. Con il suo corpo elegante e potente, Bernal ha danzato in simbiosi con la voce della cantante Paz de Manuel, evocando il senso di armonia e pacificazione che l’Ara Pacis rappresenta. Un’energia talmente intensa da spingere l’artista a offrire una replica straordinaria, richiesto da un pubblico travolto dall’emozione.
Ma l’entusiasmo si è diffuso ben oltre i Musei Capitolini. La Sapienza – Università di Roma ha raccolto oltre 7.000 presenze al proprio polo museale, mentre il Palazzo delle Esposizioni ha contato circa 2.500 ingressi. Si tratta di dati che testimoniano non solo una buona promozione, ma un reale desiderio della città di abitare la cultura, non come obbligo, ma come esperienza.
Cosa ci dice, dunque, questa Notte dei Musei? Che l’arte, se proposta in forme accessibili, emozionali e coinvolgenti, sa ancora parlare a tutti. Che l’orario notturno, per molti versi trasgressivo e fuori dai canoni, esercita un fascino quasi rituale, capace di trasformare una visita museale in una vera esperienza sensoriale e simbolica. Che i giovani, troppo spesso accusati di disinteresse, rispondono con partecipazione viva, se il linguaggio della cultura viene declinato secondo le coordinate del loro tempo: libertà, orizzontalità, condivisione.
Roma, per una notte, è sembrata meno ingessata, più leggera, più luminosa. Un museo all’aperto che non chiede silenzio, ma dialogo. Che non impone la cultura, ma la invita a danzare.
La Notte dei Musei è promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, e organizzata da Zètema Progetto Cultura, con Dimensione Suono Roma come radio ufficiale e Trainline come travel partner. Un evento che non ha solo mostrato i tesori di Roma, ma anche il desiderio collettivo, potente e necessario, di viverli.
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