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Io…Riccardo Cocciante

Due serate‑evento alle Terme di Caracalla per celebrare i 50 anni di Anima.

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Due serate-evento alle Terme di Caracalla: il ritorno nella Capitale del poeta della canzone italiana

Il grande cantautore torna nella Capitale, sul palco delle suggestive Terme di Caracalla, per due attesissimi concerti del suo Io…Riccardo Cocciante, nell’ambito del Caracalla Festival 2025. Una cornice d’eccezione, quella del monumentale complesso archeologico romano, che accoglie uno degli eventi più significativi della stagione estiva: non solo un concerto, ma un rito musicale in cui le parole, le melodie e la voce di Cocciante si fanno patrimonio condiviso, affresco emozionale e memoria viva della nostra cultura.

L’iconico artista accompagna il pubblico in un emozionante viaggio musicale sulle note delle indimenticabili canzoni del suo straordinario repertorio, continuando a celebrare il 50esimo anniversario di Anima, l’album con cui conquistò il pubblico e raggiunse i vertici della classifica nel 1974. Ed è proprio da quell’anno che Cocciante diventa un punto fermo nella mappa sentimentale della canzone d’autore italiana, lasciando un segno profondo con l’intensa Bella senz’anima, brano che ancora oggi conserva intatta la sua forza interpretativa e poetica.

Nato a Saigon nel 1946 da padre italiano e madre francese, Riccardo Cocciante incarna una sintesi culturale che si riflette nella sua musica: un incontro fra la liricità mediterranea e l’eleganza melodica della chanson. La sua voce, potente e graffiante, si è fatta veicolo di emozioni profonde in brani come Quando finisce un amore, Era già tutto previsto, Cervo a primavera, Celeste nostalgia, Per un amico in più e Questione di feeling, fino alla dolcissima e intensa Margherita, che ha recentemente ricevuto la certificazione di disco di platino (novembre 2024), confermando l’inossidabile valore della sua scrittura.

Io…Riccardo Cocciante non è solo un titolo: è una dichiarazione di identità. È il racconto di una carriera, ma anche una confessione. In queste due serate alle Terme, l’artista si mette a nudo, accompagnando il pubblico attraverso un repertorio che ha attraversato cinque decenni, rinnovandosi pur restando fedele alla sua poetica originaria. Non c’è retorica nel suo ritorno: c’è invece il gusto del racconto, la nostalgia viva, il bisogno condiviso di cantare — ancora e ancora — quelle canzoni che ci hanno fatto compagnia nei momenti più intimi della nostra vita.

Oltre al suo straordinario percorso da interprete e cantautore, Cocciante è anche autore e compositore di musical di successo internazionale, che hanno ridefinito il rapporto tra musica popolare e teatro. Basti citare Notre-Dame de Paris (1998), che ha rivoluzionato il musical europeo con la sua potenza visiva e musicale, diventando una delle opere più amate e rappresentate nel mondo. A questa si affiancano Le Petit Prince e Giulietta e Romeo, che confermano il suo straordinario talento nel saper trasformare i grandi miti letterari in emozioni sceniche collettive.

La scelta delle Terme di Caracalla per questo doppio appuntamento assume allora un valore simbolico: è lo spazio del rito, dell’eco, del monumento che abbraccia la voce. Lì dove un tempo si celebrava la grandezza di Roma, oggi si celebra l’epopea di una musica che ha saputo essere privata e popolare, profonda e accessibile, radicata nel tempo ma mai imprigionata in esso.

Non ci saranno effetti speciali, né orpelli tecnologici. Solo la musica, la voce e l’emozione. In un’epoca di spettacoli spesso costruiti sulla superficie, Riccardo Cocciante sceglie la profondità. Le sue parole parlano ancora di amore, di solitudine, di scelta, di passione. E parlano a ognuno di noi. Perché quelle sue melodie — malinconiche, solenni, struggenti — sono ormai parte del nostro immaginario collettivo. E in fondo, nel buio dorato della sera romana, ogni spettatore riconoscerà qualcosa di sé in quel “Io” che dà titolo al concerto.

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Scritto da
Davide Oliviero -

Laureato in discipline umanistiche presso l'Università di Bologna sotto la guida del Professor Umberto Eco, ha avviato la sua carriera nell'archeologia classica, concentrandosi sulla drammaturgia greco-romana. Il suo interesse per il design lo ha spinto a seguire un corso triennale in design d’interni, continuando nel contempo a lavorare nel campo archeologico. Col tempo, ha sviluppato una passione per la scrittura e la musica classica, che lo ha portato a recensire opere liriche per 14 anni in teatri prestigiosi come il Teatro alla Scala, il Covent Garden e l’Opéra di Parigi. Ha inoltre curato contenuti culturali e musicali per diverse pubblicazioni. Negli ultimi anni ha scritto per la rubrica In Arte, trattando di mostre, teatro e arti letterarie a Roma, collaborando con istituzioni come le Scuderie del Quirinale e i Musei Vaticani. Ha recensito spettacoli teatrali, con particolare attenzione al musical e alla prosa, ed è accreditato presso i principali teatri italiani. La sua competenza lo ha reso un ospite frequente in programmi televisivi culturali, oltre a ricoprire il ruolo di giudice permanente per il Premio Letterario Andrea Camilleri. Attraverso i social media, promuove l’arte e la bellezza, fondendo abilmente leggerezza e profondità, rendendo questi temi accessibili a un vasto pubblico.

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