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Volti del Potere. La stagione 2024/2025 della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma

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Sono 11 le nuove produzioni, di cui 9 d’opera e 2 di danza, per un totale di 12 titoli operistici, 7 balletti e 6 concerti. Tre titoli di opera, uno di danza, un concerto e 17 serate complessive in più rispetto allo scorso anno. La stagione sarà seguita, nell’anno del Giubileo, dal festival estivo, la cui programmazione è interamente affidata a Damiano Michieletto: una nuova sfida e un’inedita forma di collaborazione per il regista e il Teatro dell’Opera di Roma, che tra i titoli proposti vedrà una nuova produzione di West Side Story di Bernstein diretta da Mariotti con la regia dello stesso Michieletto.

Previsto il debutto di registi internazionali come Peter Sellars, Romeo Castellucci e Calixto Bieito, oltre al ritorno a Roma di Richard Jones, Deborah Warner, Valentina Carrasco e Pierre Audi. L’omaggio a celebrati coreografi come John Cranko, Pierre Lacotte e Roland Petit. La riproposta di capolavori creativi di Renato Guttuso ed Emanuele Luzzati.

L’eccezionale impegno del direttore musicale Michele Mariotti trova sostanza in quattro diverse produzioni operistiche e due concerti. Bacchette come quelle di James Conlon, Henrik Nánási, Rinaldo Alessandrini, Roberto Abbado, Omer Meir Wellber. Grandi voci della lirica come Anna Netrebko, Eleonora Buratto, Angela Meade, Luca Salsi, Corinne Winters, Yusif Eyvazov, Gregory Kunde, Gaëlle Arquez, Erwin Schrott e Ian Bostridge, affiancati da nuove star come Anastasia Bartoli, Mariangela Sicilia, Carlo Vistoli, Mattia Olivieri, Maria Kataeva e Joshua Guerrero. Danzatori come Nicoletta Manni, Friedemann Vogel, Madison Young, Julian MacKay, Javier Rojas, Olga Smirnova, Iana Salenko e Igor’ Cvirko. Titoli del grande repertorio come Simon BoccanegraCarmenToscaL’italiana in Algeri e Lucrezia Borgia. La prima volta a Roma di un capolavoro barocco come Alcina di Händel.

Spazio al Novecento e al contemporaneo con Il prigioniero di Dallapiccola, celebrato nei cinquant’anni dalla scomparsa, e The Turn of the Screw di Britten, oltre alla prima rappresentazione in Italia di Adriana Mater di Kaija Saariaho. Titoli poco frequentati come Il re pastore di Mozart o Il diario di uno scomparso di Janáček proposti al Teatro Nazionale. Concerti sinfonici con direttori come James Conlon, l’emergente Diego Ceretta ed Esa-Pekka Salonen, ospite con la Philharmonia Orchestra di Londra.

Il grande artista figurativo Francesco Vezzoli, scelto in collaborazione con il MAXXI, ha curato l’immagine della nuova stagione, realizzando una serie di opere evocative che rappresentano i titoli in cartellone.

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La Fondazione Teatro dell’Opera di Roma propone un cartellone ricco di produzioni nuove e di sfide importanti anche in vista del Giubileo. – dichiara Roberto Gualtieri, Sindaco di Roma e Presidente della Fondazione – Davvero una programmazione di grande rilievo, che valorizza il livello di eccellenza del nostro patrimonio teatrale nel campo dell’Opera, del Balletto e della Concertistica. Rendere la programmazione teatrale accessibile a tutti è una priorità che il Teatro dell’Opera porta avanti con convinzione, scommettendo su progetti per rendere la cultura sempre più partecipata e volta all’inclusione. I teatri stimolano infatti la partecipazione dei cittadini alla vita sociale e culturale di un territorio, raggiungono varie tipologie di pubblico e diventano collegamento tra generazioni e culture differenti. E, avvicinando la città, sperimentano modi innovativi di fruire dell’arte e di diffonderla. Un importante compito che valorizzando la filiera creativa incoraggia un consumo culturale vivace, diffuso e di qualità”.

Con la scorsa stagione abbiamo “sconfinato” in territori inesplorati e avvincenti – dichiara il Sovrintendente Francesco Giambrone -. Con la prossima il nostro sguardo si propone di cogliere nuove sfide e superare nuovi confini, seguendo il fil rouge “Volti del potere”, come suggeriscono le belle e forti immagini create da Francesco Vezzoli. Una proposta artistica che attraversa quattro secoli, dal Barocco ai giorni nostri, esplorando i linguaggi della scena contemporanea, i capolavori del Novecento ma anche il grande repertorio, con una particolare attenzione per il recupero di quella tradizione artigianale che ha reso il nostro teatro e l’arte scenografica italiana celebri nel mondo. Questa nuova stagione si conferma inoltre come un investimento sempre maggiore: più titoli di opera e di balletto, più concerti, più serate di apertura del Costanzi, oltre a eventi in spazi alternativi di straordinaria bellezza come la Nuvola e le Terme di Diocleziano, cui si affianca il Teatro Nazionale. Un teatro in ottima salute, con un bilancio solido e in attivo ormai da tanti anni, con una media di riempimento della sala che supera il 90%, e con tantissime serate sold out, che ci hanno spinto a riaprire dopo anni la vendita dei posti di solo ascolto. Un progetto culturale fondato sulla curiosità e che punta a creare un luogo di riflessione, uno spazio di pensiero critico e libero”.

Sempre molto proficua la collaborazione con la Rai: Rai Cultura riprenderà il Simon Boccanegra inaugurale proponendolo in diretta e il Dittico formato da Suor Angelica di Puccini e Il prigioniero di Dallapiccola, mentre Radio3 trasmetterà tutta la stagione d’opera e di concerti.

Hanno partecipato alla conferenza di presentazione l’assessora alla Cultura della Regione Lazio, Simona Renata Baldassarre, la presidente del Gruppo Acea Barbara Marinali, il presidente della Camera di commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti, Eleonora Abbagnato, Direttrice del Corpo di Ballo e della Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma, Paolo Arcà, Direttore Artistico del Teatro dell’Opera di Roma, Michele Mariotti, Direttore Musicale del Teatro dell’Opera di Roma. 

Per maggiori informazioni e i dettagli del programma, visita la pagina dedicata del sito della Fondazione del Teatro dell’Opera di Roma 

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Scritto da
Davide Oliviero -

Laureato in discipline umanistiche presso l'Università di Bologna sotto la guida del Professor Umberto Eco, ha avviato la sua carriera nell'archeologia classica, concentrandosi sulla drammaturgia greco-romana. Il suo interesse per il design lo ha spinto a seguire un corso triennale in design d’interni, continuando nel contempo a lavorare nel campo archeologico. Col tempo, ha sviluppato una passione per la scrittura e la musica classica, che lo ha portato a recensire opere liriche per 14 anni in teatri prestigiosi come il Teatro alla Scala, il Covent Garden e l’Opéra di Parigi. Ha inoltre curato contenuti culturali e musicali per diverse pubblicazioni. Negli ultimi anni ha scritto per la rubrica In Arte, trattando di mostre, teatro e arti letterarie a Roma, collaborando con istituzioni come le Scuderie del Quirinale e i Musei Vaticani. Ha recensito spettacoli teatrali, con particolare attenzione al musical e alla prosa, ed è accreditato presso i principali teatri italiani. La sua competenza lo ha reso un ospite frequente in programmi televisivi culturali, oltre a ricoprire il ruolo di giudice permanente per il Premio Letterario Andrea Camilleri. Attraverso i social media, promuove l’arte e la bellezza, fondendo abilmente leggerezza e profondità, rendendo questi temi accessibili a un vasto pubblico.

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