Il Circo Massimo di Roma ieri, in occasione del Concertone, ha vibrato di emozioni, musica e solidarietà. Migliaia di persone (circa 60.000) si sono riunite per celebrare non solo la festa del lavoro, ma anche l’unità attraverso la musica.

Il Concertone, promosso da CGIL, CISL e UIL e prodotto e organizzato da iCompany sotto la direzione artistica di Massimo Bonelli, è stato condotto dall’inedita coppia artistica Noemi ed Ermal Meta, mentre l’opening è stato affidato ad una bravissima BigMama. L’evento ha offerto una lineup di artisti eccezionale, capace di accontentare i gusti più vari. Circa cinquanta artisti in dieci ore di musica hanno travolto con il loro entusiasmo e passione il palco, infiammando spesso il pubblico con le loro esibizioni, come avvenuto per Ultimo, Geolier, Tananai e Mahmood.

Il Concertone non era partito sotto i migliori auspici, visto che era iniziato con un black out elettrico dovuto alla forte pioggia battente caduta durante il pre-show. Per guadagnare tempo, Ermal Meta ha improvvisato una performance coinvolgendo il pubblico nell’esecuzione di ‘Hallelujah’ di Leonard Cohen. Durante la sua esibizione, il sole ha fatto capolino. Dopo aver risolto i problemi tecnici, i Bloom insieme a Giusy Ferreri hanno finalmente potuto esibirsi, seppur con un ritardo di 20 minuti.

Il Concertone è poi decollato ed il Circo Massimo è stato incantato da una serie di performance che hanno catturato l’attenzione del pubblico. Motta ha brillato con la sua presenza, mentre i Cor Veleno hanno rappresentato l’essenza dell’hip hop romano, guadagnandosi l’affetto della comunità locale da più di due decenni. Cosmo ha portato sul palco la sua bandiera palestinese, mentre Morgan ha affrontato il delicato tema del rapporto tra musica e industria, denunciando la dicotomia tra le “belle canzoni” e i brani di successo, da lui definiti “rutti”. Tropico ha invece lanciato una critica decisa al panorama musicale contemporaneo, con un linguaggio retorico e, a tratti, pesante.

La serata ha visto anche l’esibizione di alcuni tra i nomi più importanti della scena musicale italiana, tra cui Geolier, Ultimo, Mahmood, Coez e Frah Quintale, Colapesce e Dimartino, Rose Villain, Tananai e Achille Lauro. Ma il momento più toccante è stato quando Achille Lauro ha invitato il pubblico a spegnere i cellulari e ha letto la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, dichiarando: “Essere qui è un dovere per me, sto dalla parte di coloro che sono stati dimenticati da Dio“.

Ma la vera protagonista della serata è stata Jane Goodall, la rinomata antropologa britannica, che all’età di 90 anni ha incantato il pubblico con il suo discorso sulla similitudine e la connessione tra l’uomo e gli scimpanzé, dimostrando come anche nel modo di vivere la musica si possa riscontrare questa affinità. Il suo messaggio è stato un importante richiamo alla modernità in un mondo che troppo spesso sembra tendere all’indietro. Riguardo agli ascolti il Concerto del Primo Maggio ha realizzato l’11,85% di share.