«Sin da piccola ho sempre sentito, con un po’ di incoscienza e determinazione, che avrei potuto fare qualsiasi cosa. E spesso, con tanto impegno, ci sono riuscita». Parte da questa consapevolezza Claudia Serafini, imprenditrice (co-fondatrice di Singita Miracle Beach), formatrice, madre di tre figli e autrice del libro Trova la tua strada: manuale pratico per capire ciò che ti appassiona e scoprire il tuo potenziale (edito da Bookness), un percorso che intreccia esperienza personale, strumenti pratici e riflessioni profonde. In un mondo che spinge all’accelerazione e alla performance, il suo invito è semplice e rivoluzionario: rallentare, ascoltarsi, riconoscere i propri valori e scegliere con coraggio la versione più autentica di sé. L’abbiamo intervistata per scoprire cosa significa davvero “trovare la propria strada” e come trasformare la consapevolezza interiore in un cambiamento concreto, senza dover essere perfetti ma semplicemente presenti a sé stessi.
1) Quando hai avuto la sensazione che la vita aveva in serbo per te qualcosa di più grande? Quando hai cominciato a sentire questa sensazione nella tua vita personale e professionale?
Sin da piccola ho sempre sentito, con un po’ di incoscienza e determinazione, che avrei potuto fare qualsiasi cosa. E spesso, con tanto impegno, ci sono riuscita. Crescendo ho capito che ciò che conta davvero non è solo arrivare, è farlo restando in ascolto di me stessa e degli altri, con rispetto e dolcezza. Nei momenti difficili ho scoperto quanto sia prezioso avere persone su cui contare. Ho imparato che non dobbiamo dimostrare di farcela da soli: c’è forza anche nella fragilità e bellezza nel lasciarsi aiutare.
2) Nel libro parli di “allineamento ai propri valori profondi”. Come possiamo iniziare a riconoscerli davvero, in un mondo che ci spinge spesso a ignorarli?
Possiamo iniziare rallentando. In un mondo che ci chiede continuamente di guardare fuori, il primo passo è tornare dentro: osservare cosa ci fa stare bene davvero, cosa ci emoziona, cosa ci fa sentire in pace. Notare cosa sentiamo dentro di noi quando siamo sinceri e gentili, quando non stiamo recitando. I valori profondi emergono dai piccoli gesti quotidiani, dalle scelte difficili, dagli attimi di felicità, dalle soddisfazioni.
3) “Trova la tua strada” è descritto come un viaggio trasformativo. Qual è stata la trasformazione più significativa che hai vissuto tu, e che ti ha spinto a scrivere questo libro?
Ho smesso di cercare approvazione e ho iniziato a chiedermi cosa mi rendesse davvero viva. Questo libro nasce da lì.
4) Sei imprenditrice, formatrice, coach e madre di tre figli: come riesci a conciliare queste identità così diverse mantenendo coerenza e autenticità nel tuo percorso?
Non sempre riesco a conciliare tutto con equilibrio, ma ho imparato a essere presente. In ogni ruolo metto la stessa intenzione: esserci con amore, senza dover essere perfetta.
5) Nel tuo approccio integrato al coaching emergono strumenti molto diversi, dalla mindfulness alla PNL. Come si integrano tra loro all’interno del libro?
La mindfulness mi aiuta a stare nel momento, la PNL a trasformare gli schemi mentali. Insieme diventano strumenti concreti per chi vuole cambiare, non solo capire. Anche la preghiera e la fede giocano per me un ruolo fondamentale. Il libro unisce teoria, pratica e cuore.

in un percorso di consapevolezza e cambiamento
6) Hai scelto di raccontare anche storie ispiratrici all’interno del manuale: ce n’è una che, secondo te, racchiude perfettamente il messaggio del libro?
Trovo veramente ispiratrice la storia di Lionel Messi, di cui parlo nel Capitolo “Fissare gli Obiettivi”. La sua storia ci insegna che anche i sogni più ambiziosi possono diventare realtà se coltivati con costanza, resilienza e con la forza di non arrendersi mai. È la dimostrazione che il talento è solo il punto di partenza: ciò che fa la differenza è il coraggio di crederci, sempre.
7) Spesso si ha paura del cambiamento perché richiede coraggio e responsabilità. Qual è la prima resistenza che secondo te dobbiamo imparare a superare?
La prima resistenza da superare è il bisogno di controllo. Spesso restiamo fermi per paura di perdere le nostre certezze, anche se non ci rendono felici. Il cambiamento richiede fiducia, non perfezione.
8) Nel titolo e nel contenuto del libro ritorna il concetto di “strada”: è più importante sapere dove andare o capire chi vogliamo essere durante il cammino?
Credo sia più importante capire chi vogliamo essere lungo il cammino. La meta può cambiare, ma se ci conosciamo davvero, troveremo sempre una direzione giusta per noi.
9) C’è un esercizio pratico contenuto nel libro che suggeriresti subito a chi si sente bloccato nella propria quotidianità?
Abituati a scrivere. Tenere un diario può aiutarti a conoscere meglio te stesso, i tuoi pensieri, le tue emozioni e le tue azioni. Scrivere regolarmente può aiutarti a identificare gli schemi di pensiero e comportamento che si ripetono e a comprendere meglio te stesso.
10) Hai lavorato a stretto contatto con realtà internazionali e nomi noti nel campo della crescita personale. Come queste esperienze hanno arricchito la tua visione del coaching e ispirato la scrittura di questo libro?
Mi hanno insegnato che non servono guru, ma solo persone vere che abbiano il coraggio di condividere il proprio cammino, proprio come hanno fatto le persone che ho incontrato nel mio di cammino.