È morto stasera a Roma all’età di 89 anni Pippo Baudo. La notizia è stata riportata dall’ANSA e come riporta Il Messaggero è stata confermata dal suo storico legale e amico fraterno, l’avvocato Giorgio Assumma.
Con Baudo se ne va un pezzo di storia della televisione italiana. Volto iconico della Rai, conduttore, autore e talent scout, Pippo Baudo ha attraversato oltre mezzo secolo di intrattenimento diventando uno dei simboli più riconoscibili del piccolo schermo. Nato a Militello il 7 giugno 1936, si era trasferito a Roma negli anni Sessanta, iniziando una carriera che lo avrebbe consacrato tra i grandi protagonisti della tv.
Ha condotto per tredici volte il Festival di Sanremo, più di chiunque altro, diventando l’emblema stesso della kermesse musicale. La sua capacità di tenere il palco e di “salvare la diretta” in momenti critici è rimasta proverbiale, così come la sua lungimiranza nel lanciare e sostenere artisti destinati a diventare pilastri della musica italiana come Andrea Bocelli, Laura Pausini e Giorgia.
“Pippo nazionale” è stato anche un punto fermo per programmi entrati nella memoria collettiva come Canzonissima, Fantastico, Domenica In, imponendo uno stile di conduzione elegante, autorevole e sempre vicino al pubblico.
Amato e talvolta criticato, Baudo ha sempre incarnato la televisione popolare capace di unire generazioni diverse davanti allo schermo. Fino agli ultimi anni aveva continuato a seguire con attenzione il mondo dello spettacolo, raccontandosi in interviste e speciali tv, senza mai smettere di essere un riferimento per colleghi e nuove leve.
La notizia della sua scomparsa ha immediatamente suscitato una grande ondata di commozione nel mondo della cultura e dello spettacolo: in tanti, tra colleghi, artisti e istituzioni, stanno ricordando queste ore la figura di un uomo che, più di ogni altro, ha incarnato la storia della televisione italiana.