rosaria renna articoloNome-cognome: Rosaria Renna. Segni particolari: oltre che bellissima è una delle voci più famose della radio italiana. Il suo tono caldo e cordiale accompagna da anni gli ascoltatori di Radio Dimensione Suono. Spesso la vediamo anche protagonista televisiva in veste di opinionista.
FYM – Quando hai capito di amare la musica?
R.R. – Forse nel pancione della mamma, affascinata dal boom boom del suo cuore…Scherzi a parte, trovo che l’amore per la musica sia connaturato all’essere umano, i suoni sono parte integrante della nostra vita, della nostra cultura, delle nostre tradizioni. E non a caso, credo che una delle tragedie più grandi che possano capitare sia non avere la possibilità di ascoltare e godere della musica del mondo.
FYM – Come pensi sia cambiata negli ultimi dieci anni?
R.R. – La musica si evolve come i costumi, le usanze, i tempi. Ci sono periodi più prolifici e ricchi di stimoli e altri in cui si torna un pò al passato, ci sono poche idee e si riciclano quelle già usate. Oggi penso che non si inventi più molto, ma che la bravura consista nel recuperare la tradizione in modo originale e innovativo.
FYM – Cosa ne pensi dell’ultimo festival di Sanremo? Qui non c’è censura.
R.R. – Premetto che sono una di quelle che ama il Festival e cerca di seguirlo sempre. Negli ultimi anni è sicuramente diventato sempre più un programma televisivo, quindi non molto rappresentativo della musica italiana quanto del costume e dello stato del paese. In questa ottica trovo che Antonella Clerici abbia svolto un lavoro egregio, riuscendo a catalizzare l’attenzione dei media e soprattutto gli ascolti televisivi. Da questo punto di vista, quindi, anche la scelta di personaggi discussi come Emanuele Filiberto si rivela vincente e paga in termini di attenzione e auditel. Purtroppo dal punto di vista musicale spiace la mortificazione di artisti importanti e significativi come ad esempio Enrico Ruggeri a vantaggio di operazioni commerciali, il Trio Monnezza (come l’ha ribattezzato genialmente il popolo di Facebook) su tutti. E non può che irritare l’affermazione, spesso incomprensibile, di fenomeni televisivi dell’ultima ora che avrebbero dovuto fare più gavetta prima di partecipare, o addirittura vincere, una manifestazione così prestigiosa. A questo proposito occorre fare dei distinguo. Sul palco dell’Ariston qualcuno ha”spaccato”, come Noemi o Marco Mengoni: fantastici e molto maturi per presenza scenica, grinta e talento. Anche se, forse, non sarebbe stato giusto vincessero a danno di altri artisti più affermati di loro, come Irene Grandi, ad esempio. Di altri, sinceramente, vedi Valerio Scanu, non si capiscono i consensi, se non nell’ottica di una effimera popolarità televisiva presso le ragazzine per meriti diversi da quelli artistici: bell’aspetto, gradevolezza, paraculaggine della canzone facile facile. Ma trovo immorale che un ragazzino di 19 anni sconosciuto fino all’altroieri, per di più apparentemente neanche dotato di un talento irresistibile, calchi un palcoscenico tanto prestigioso e addirittura vinca a danno di artisti più dotati che si sono fatto il cosiddetto culo per anni prima di essere ammessi. Televoto delle ragazzine o investimento di altro tipo nei call center? Chissà, io comunque confido nel tempo, che è sempre galantuomo. Alla lunga durano quelli bravi davvero.
FYM – Credi ai talenti dei talents come “X Factor” e “Amici”?
R.R. – Amici mi piaceva di più anni fa, quando non si faceva del litigio e della rissa il centro di tutto. Qualche bel talento lo ha espresso, ad esempio Alessandra Amoroso, che nella serata dei duetti a Sanremo ha impreziosito non poco l’esibizione dello scialbo Scanu. X Factor, a parte i momenti più trash, lo adoro: non perdo una puntata! E quest’anno ho tifato per quell’ immenso talento che è Marco Mengoni. C’è poco da storcere il naso: i talent oggi sono una realtà ed è inutile ignorarli. Piuttosto spero non passi il messaggio che bastano tre mesi di tv per fare di te un’artista, perchè non è così, ci vogliono anni di studio e gavetta, oltre al talento. Poi ogni anno si”bruciano”centinaia di talenti che durano poco, fino alla nuova edizione e ai nuovi volti. Insomma ho paura possano essere una grande, e dolorosa, fabbrica di illusioni in cui la Tv sfrutta, spreme e poi butta via.
FYM – Qual è il più grande artista del panorama nazionale musicale?
R.R. – Questa domanda è impossibile! Chi può pensare di rispondere obiettivamente? Ce ne sono moltissimi, per fortuna. E molti non ci sono più, come Domenico Modugno, ad esempio, o Mia Martini. Posso solo indicare qualcuno che amo particolarmente come Elisa, la Mannoia, Battiato…
FYM – Quale è l’evento che sogni di condurre?
R.R. – Sono cresciuta sognando di condurre Sanremo, ovviamente, come quasi tutti quelli che fanno questo mestiere. Oggi non mi dispiacerebbe X Factor. Come cambiano i tempi!
FYM – Qualcosa di te che vorresti comunicare e non hai mai l’occasione di farlo
R.R. – Forse che, a dispetto delle apparenze, sono una tosta. Viviamo in un mondo in cui se sei corretta, gentile, cortese automaticamente il 90% delle persone pensa che tu sia fessa. Bene, non lo sono. Tanto che il mio primo blog dell’anno, sul sito della radio, aveva come titolo”Attenti alla Renna”. E spiegavo proprio questo: mi sono stufata di essere sottovalutata solo perchè sono una persona carina.